La paralisi facciale deriva da un danno del nervo facciale, settimo paio di nervi cranici. Una persona con paralisi facciale si presenterà con un volto asimmetrico caratterizzato da ipotonia dal lato affetto e una maggiore rigidità dal lato controlaterale alla lesione.

Questo nervo è infatti deputato principalmente ai movimenti della mimica facciale: si avranno difficoltà ad esempio a chiudere completamente gli occhi, aggrottare la fronte o sorridere. Inoltre, si possono avere problematiche connesse alla salivazione, alla percezione del gusto, all’udito e alla lacrimazione.

Questi deficit hanno grosse ripercussioni psicologiche e sociali che vanno oltre ai deficit funzionali e comunicativi.

La paralisi del nervo facciale può essere causata principalmente da traumi, ictus, infezioni virali/batteriche (soprattutto relative all’orecchio), lesioni da esiti chirurgici.

Tramite un training neuromuscolare mirato e massaggi facciali, il logopedista può aiutare a migliorare il controllo e la consapevolezza dei movimenti facciali, favorendo la ripresa funzionale del nervo compatibilmente all’eziologia.